Chiara Bernasconi, «Someday these days will be worth remembering»

Chiara Bernasconi _Digital media project manager, MoMA, NYC
Someday these days will be worth remembering

Le serie di interni «Someday these days will be worth remembering» raccontano di un tempo passato, ma che chi fotografa sente vicino a sé. Accanto al sentimento di nostalgia che viene comunicato, si impone la ricerca di una riflessione sul presente che circonda l’artista, e che rispecchia parte di sé e del proprio sentire.
Tale operazione è portata avanti in luoghi che sono diversificati in quanto a collocazione temporale rispetto al soggetto che li ha vissuti e “creati”, in una gamma che va da ambienti attualmente abitati fino a scenari totalmente disabitati, che sono ormai in rovina almeno rispetto a ciò che li legava a uno specifico presente.
La personale dimensione del tempo viene resa partendo dall’osservazione di dettagli raccolti con sguardo attento, quasi indagatore, volto a ricostruire un senso fuori e dentro di sé, attraverso un impegno evidente nel cogliere e distillare il significato della normale quotidianità. Ne esce una collezione di immagini, di dettagli, ma anche di stati d’animo, ricordi, atmosfere vissute da altri e percepite da chi fotografa. Nell’intento di trasferire un’immagine accurata – nella consapevolezza che essa è comunque soggettiva – vengono scelti quei dettagli apparentemente irrilevanti, ma in realtà unici.
Il vissuto è rappresentato nell’assenza della figura umana, e ciò che è ritratto assume proprio per questo importanza. Chi guarda è portato a indagare, a soffermarsi sui dettagli che hanno già incuriosito e incantato chi li possedeva, e successivamente chi li ha fotografati. Oggetti apparentemente banali sono accostati in modi strambi, riflettendo così il carattere di chi in qualche modo li ha scelti.
Degli interni vissuti in un presente non più vicino ora rimangono oggetti impolverati a testimonianza di ricordi, socchiusi alla luce e alla vita nella soggettiva lettura dell’occhio fotografico, che sceglie angolazioni inattese e luce filtrata per dare loro un’ombra metafisica, che li renda noti e soprendenti insieme.
Anche in ambienti maggiormente “contemporanei” le texture, i motivi naturali creati dagli oggetti inanimati, dalla luce e dalle ombre raccontano di una quotidianità sospesa. Chi ha raccolto quella conchiglia, chi ha scelto quella cartolina, che significato ha la candela, quale messaggio si può leggere sul pezzo di carta?
Nelle stanze in rovina, ancora una volta lo sguardo di chi fotografa è rivolto a narrare un deterioramento causato dal naturale passare del tempo, che rende rarefatti, anche se ancora potentemente evocativi, quei segnali che per qualcuno una volta costituivano una dimensione e una vita. Si tratta però di una rovina “composta” ed esteticamente unica. Diventa infatti necessario sintetizzare ciò che importa, sublimare l’invecchiare in una forma astratta. Le immagini formano così dei veri e propri quadri dove le forme e i colori creano dei collage “naturali” formati da elementi reali.

ENGLISH SYNOPSIS
The series «Someday these days will be worth remembering» puts together different interiors in order to represent a personal vision of time. The reflection starts from the artist’s perception of the atmosphere surrounding each environment, through a process of collecting views, lights and objects as well as images and moods. Each place stands on a different point of the timeline that connects the present of the photograph and a past when the place was inhabited. In those environments where someone currently lives, as well as in those which are now long-time abandoned, the impression of a suspended time is dominant, and the artist’s view invites us to explore the different details, so irrelevant and so important at the same time, making us feel involved in her own research for a meaning and for an abstract sublimation of the process of aging.