Subtle Bodies: Kristine Potter’s Photography

Corpi Sottili: La Fotografia di Kristine Potter |

Kristine Potter’s most impressive body of work, «The Grey Line,» questions the motifs of military portraiture, by bending the boundaries of representation to a grey in-between zone, where the ideas of strength and masculinity find new meanings, and leave room for ambiguity, for the sensuality of decadence, and death. The smoothness of this game becomes an opening point by which new semantic fields can start to stream out of the images. Even the surrounding space looks different in these portraits: the photographer’s look changes the expected meaning so much, that it almost looks like her subjects have been taken off-guard. This weakness empowers the images’ already-present eroticism.
Kristine Potter was born in Dallas, Texas in 1977. About her work and its interrelation with her life, Women in Photography (where her work is featured this month) writes: «For many generations most of the men in her family earned their living and defined their purpose as military officers. Growing up in this military culture, Potter’s childhood was saturated with orderliness, hierarchy, patriotism and a certain knowledge of “the enemy”. Being a child (and adult) interested in nuance, culture, progressive ideas and non-conformity, she was often at odds with the governing forces in her life. She says of her childhood, “True respect aside, I struggled to understand war and how one could take command to engage… I wanted to understand the organization of violence and power, and I yearned to humanize the tough exteriors of these men against all of the anxieties I felt when thinking of their jobs and of their structure.”»
This struggle to define where law and order ends, and where nature, with its spontaneity and its soft shapes, begins, is already present in her previous work, that you can see on Kristine Potter’s website.
Kristine Potter is now having her first major solo exhibition with Daniel Cooney Fine Art, New York City (closing on Dec 23rd).

Il lavoro più interessante di Kristine Potter, «The Grey Line», mette in discussione i leitmotiv del ritratto militare piegando i limiti della rappresentazione verso una zona grigia intermedia, dove le idee di forza e mascolnità trovano nuovi significati, e lasciano spazio all’ambiguità, alla sensualità della decadenza, e della morte. La dolcezza di questo gioco diventa punto d’apertura attraverso il quale nuovi campi semantici possono fluire dalle immagini. Persino lo spazio circostante sembra cambiare, in questi ritratti: lo sguardo della fotografa cambia i significati attesi così tanto, che sembra quasi che i suoi soggetti siano stati colti di sorpresa, a guardia abbassata. Tale mostra di debolezza rende ancora più forte il già presente senso di erotismo delle immagini.
Kristine Potter è nata a Dallas, Texas, nel 1977. Sul suo lavoro e sugli intrecci con la sua vita personale, Women in Photography (che questo mese presenta il lavoro della Potter) scrive: «Per molti anni gli uomini della sua famiglia si sono procurati da vivere da ufficiali militari, propungandone i valori. Crescendo all’interno di una cultura militaresca, l’infanzia della Potter è stata satura di ordine, gerarchia, patriottismo e una certa idea di ciò che era “il nemico”. Essere una ragazzina (e poi un’adulta) interessata alle sfumature, alla cultura, alle idee progressiste e all’anticonformismo è una condizione che l’ha posta spesso in conflitto con le forze che governavano la sua vita. Della propria infanzia dice: “A parte il vero rispetto, ho trovato molte difficoltà nel capire la guerra e come qualcuno potesse prendere il comando e iniziarne una… Volevo comprendere l’organizzazione della violenza e del potere, e mi sono sforzata di umanizzare l’aspetto rude di questi uomini, a dispetto di tutta l’ansia che mi provocava il pensare al loro lavoro e al modo in cui era strutturato.”»
Questa lotta per definire dove finisse l’ordine e la struttura del potere, e dove invece cominciasse la natura, con la sua spontaneità e le sue superfici morbide, è già presente nei suoi lavori precedenti, che sono visibili sul sito di Kristine Potter.
Kristine Potter ha attualmente in corso una mostra personale, la più importante finora, presso Daniel Cooney Fine Art di New York (fino al 23 dicembre).



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