Archaiologia – Someday These Days Will Be Worth Remembering
Or click here to view the full «Archaiologia» project as a slideshow.
ENG «The Someday These Days Will Be Worth Remembering series puts together six different interiors in which the impression of a suspended time is dominant, and the artist’s view invites us to explore the different details, so irrelevant and so important at the same time, making us feel involved in her own research for a meaning and for an abstract sublimation of the process of aging.» (Chiara Bernasconi) It is included in the Archaiologia project, where deserted spaces link different time dimensions, and the presence of past events can be perceived. The different environments are excavation sites, in which the viewer is pushed to build a possible narrative by observing «what is left.» The project is shot on medium-format negative film and then scanned. The different images are intended to retain and merge together the subtle aesthetics specific to the negative and to the digital formats. | ITA Nella serie Someday These Days Will Be Worth Remembering «Il vissuto è rappresentato nell’assenza della figura umana, e ciò che è ritratto assume proprio per questo importanza. Anche in ambienti maggiormente “contemporanei” le texture, i motivi naturali creati dagli oggetti inanimati, dalla luce e dalle ombre raccontano di una quotidianità sospesa. Nelle stanze in rovina, ancora una volta lo sguardo di chi fotografa è rivolto a narrare un deterioramento causato dal naturale passare del tempo, che rende rarefatti, anche se ancora potentemente evocativi, quei segnali che per qualcuno una volta costituivano una dimensione e una vita. Si tratta però di una rovina “composta” ed esteticamente unica. Diventa infatti necessario sintetizzare ciò che importa, sublimare l’invecchiare in una forma astratta.» (Chiara Bernasconi) La serie fa parte del progetto Archaiologia, un’investigazione di spazi in cui passato e presente in qualche modo coesistono, e in cui si avverte la presenza di eventi accaduti anche molto tempo prima. In tal senso, possiamo guardare ai diversi ambienti come a siti archeologici, per i quali chi guarda è spinto a costruire una possibile narrazione attraverso l’osservazione di «ciò che ne rimane». L’intero progetto è scattato su negativo medio formato che viene poi scansionato. Le varie immagini sono concepite per trattenere e confondere le sottili imprecisioni specifiche del negativo e del digitale, che vanno a enfatizzare la loro natura di superfici e la loro atmosfera onirica di sospensione temporale. |
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